Abbiamo imparato a vivere gli spazi domestici in maniera diversa e massiva negli ultimi mesi, riscoprendo piccole abitudini e gesti di routine che erano ormai spesso sottovalutati. L’ascolto no stop della musica è tornato a farsi presente nell’intera giornata in tutta la sua grandezza, riempiendo spazi e offrendo sempre il giusto supporto. Oltre a fare da colonna sonora alle nostre attività la musica è, da sempre e per sua essenza, in grado di regalare momenti di assoluta euforia o di totale relax a seconda dei casi.
Ci sono alcuni generi che, più di altri, sono finiti alla ribalta negli ultimi mesi: si tratta di classica, grande rock e trap. Prima di capire il perché di questa escalation bisogna fare mente locale sul fatto che tali generi rappresentano uno spettro ampio di generazioni. E che qualunque sia il genere che si ascolta è sempre meglio che non ascoltarne nessuno: bisogna anzi diffidare dalle persone che non amano la musica, poiché rappresenta un attributo fondamentale dell’animo umano. E’ bello immergersi nell’ascolto delle melodie ma anche scrivere la musica e produrla, come spiega il portale Federiscores.
Playlist classiche per leggere e fare smart working
Non c’è niente di più sbagliato che ritenere che la musica classica sia passata di moda. Anzi, in tempi di quarantena e lockdown ma anche di zone rosse e arancioni sono fiorite le playlist di questo genere sulle piattaforme di streaming. La musica classica, quella più blasonata così come anche i compositori minori, fa stare bene perché libera la mente e la riporta a uno stato primordiale di assoluta calma. Ascoltarla in casa accentua la sensazione di relax, è perfetta per dedicarsi alla lettura di un libro dopo il coprifuoco delle 22 e assicura un buon livello di concentrazione a chi fa smart working.
Una box aperitivo nel nome del grande rock
Durante gli ultimi mesi le nostre abitudini sono state stravolte, poiché ci sono state imposte limitazioni importanti agli spostamenti e ai viaggi ma anche per ciò che concerne la vita sociale e gli incontri. Così abbiamo imparato a ricorrere al delivery con un’intensità crescente, scoprendo il mondo delle ‘box aperitivo’ per stare in compagnia anche se a distanza. Niente di meglio che una playlist nel nome del grande rock per il range di età dai 30 ai 60 anni. Grintosa e graffiante, questa musica racconta a meraviglia la voglia di vivere e mette sempre al centro la condivisione. I momenti di svago spesso rimandano la mente a super hit del passato capaci di far ridere, sospirare o piangere. Prova ne sia la fioritura di stazioni radio dedicate proprio a questi brani, che sono spesso rock.
Relax ed evasione sull’onda dell’elettronica e dell’autotune
I ragazzi più giovani sono legati in modo forte alla musica trap, un sottogenere dell’hip hop che si differenzia sostanzialmente dal rap per essere più lento e cadenzato. Ha ormai doppiato in popolarità il pop, che ha arrestato la sua corsa nei primi anni Duemila. Giusto il periodo storico in cui – negli Stati Uniti – vedeva la luce proprio la trap. Qui viene fatto un utilizzo massiccio di strumenti come l’autotune e in generale si ricorre all’elettronica. E’ la musica dei Millennials, che racconta disagi e sogni: un supporto importante nei mesi più bui della pandemia e anche adesso che siamo in marcia per tornare alla normalità.